MSC Software investe al sud

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Msc Software, multinazionale specializzata in simulazioni ingegneristiche e apparati tecnologici, è interessata a investire in Italia. Lo ha detto il presidente del gruppo, Dominic Gallello, in occasione della convention aziendale che si tiene in questi giorni nella Reggia di Caserta.

«Da tempo – ha detto Gallello – pensiamo di rafforzare la nostra presenza in Italia, poichè ci aspettiamo  in questo Paese un significativo sviluppo del settore aerospaziale». Un comparto in cui sono presenti alcuni dei principali clienti della multinazionale americana (da 250 milioni di fatturato totale e con un organico che supera i 1.100 dipendenti).  All’incontro casertano infatti partecipano rappresentanze di Finmeccanica, Alenia Aermacchi, Avio,  Fiat, di numerose altre imprese del settore di minori dimensioni, oltre a università e a una nutrita rappresentanza del Distretto dell’aerospazio campano. Insomma interlocutori che per la Msc Software contano a cui questa dedica in ciascun Paese nel mondo (la delegazione proviene dalla Russia) incontri annuali, incrementati quest’anno in coincidenza con il cinquantesimo anniversario della nascita della società. Dapprima la due giorni di Msc si doveva tenere a Torino, ma le insistenze del presidente del Distretto campano, Luigi Carrino, hanno fatto sì che la celebrazione si svolgesse nella Reggia Vanvitelliana.

Una scelta che risponde anche all’esigenza di verificare l’attenzione del mercato meridionale per i prodotti di Msc Software, le prospettive di sviluppo del Sud Italia. «Stiamo studiando l’ipotesi di inaugurare in Campania la  nuova sede, che si aggiungerebbe a quelle già presenti a Torino, Udine, Genova e Roma – ha detto Bouchiba Kais, senior vicepresident e responsabile per l’Europa – La nostra produzione è per lo più concentrata tra America, Cina e India, ma abbiamo numerose sedi nel mondo per essere vicini al mercato, offrire servizi di aggiornamento e di assistenza». Poi aggiunge: «In Italia esiste una equipe di ingegneri che già ha contribuito a sviluppare nostre tecnologie». Sul budget disponibile i vertici della multinazionale canadese non si sbilanciano. Non chiedono finanziamenti, ma quel che pesa sulla scelta è la presenza di imprese che utilizzino tecnologie innovative e di centri di ricerca qualificati.

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