Pomigliano D’Arco Napoli, 28 febbraio – Si è tenuto oggi allo stabilimento LEONARDO di Pomigliano d’Arco (Na) l’evento “Innovare per crescere”, organizzato dall’azienda in occasione dell’inaugurazione dell’Aerotech #Campus per la promozione di programmi di ricerca innovativi ad alta tecnologia nei settori dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza. L’evento, che si è svolto alla presenza dei ministri degli Esteri, dello Sviluppo economico, degli Affari europei e dell’Università, rispettivamente Luigi Di Maio, Stefano Patuanelli, Vincenzo Amendola e Gaetano Manfredi, ha l’obiettivo di coniugare ricerca e tecnologia con industria e sostenibilità ponendo specifica attenzione ai giovani. Anche il Distretto Aerospaziale della Campania, DAC, ha preso parte all’evento con il suo presidente Luigi Carrino. In particolare, l’iniziativa costituisce un’occasione per promuovere un dibattito aperto sulla necessità di preparare una strategia comune per lo sviluppo del sistema paese, sulla base di ricerca, crescita e innovazione che sono al centro delle principali sfide che si prospettano per l’economia e la società. Il Campus è un centro di eccellenza che convoglierà le migliori competenze e conoscenze disponibili su programmi di ricerca innovativi di alto profilo tecnologico, nell’ottica dello sviluppo su scala internazionale del settore aerospaziale e del tessuto imprenditoriale, i giovani e i territori di riferimento.
Come da dichiarazione dell’AD, quello di oggi è il primo progetto di sinergia di Leonardo con le Università italiane, a cui ne seguiranno altri 5 su tutto il territorio. Dopo il lancio del super calcolatore dei mesi scorsi presso lo stabilimento di Genova, Leonardo prosegue il progetto di ricerca, sviluppo e innovazione nei settori strategici sulle nuove tecnologie. Claudio Gonzato, coordinatore nazionale Leonardo per la Fiom-Cgil ha detto : “Riteniamo importante che la prima azienda italiana
per tecnologia avanzata decida di investire su ricerca e sviluppo per le nuove tecnologie del futuro, legando le stesse all’evoluzione di prodotti innovativi in uno scenario industriale come quello dell’aerospazio in rapida evoluzione. Ancora più
importante e significativo è che lo faccia coinvolgendo le Università del nostro Paese a partire da quelle del Sud, in un progetto che unisce le eccellenze del territorio nazionale. Ovviamente serve una sinergia e un piano industriale a livello nazionale sul settore dell’aerospazio, che coinvolga le aziende principali ma anche l’intera filiera dell’indotto, il quale non può prescindere da investimenti pubblici e privati, coinvolgendo direttamente il Governo nel supporto alle aziende per le commesse
e i programmi internazionali, con il sistema universitario quale primo attore nella ricerca, al fine di mantenere all’avanguardia uno degli ultimi settori strategici che vede ancora aziende nel nostro Paese con l’intera filiera completa: dalla direzione
aziendale, alla progettazione per finire con la produzione manifatturiera finale del prodotto”. Lo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco, alle porte di Napoli, centro di eccellenza per la ricerca grazie all’Aerotech Campus. L’iniziativa, inaugurata oggi, si dedicherà allo studio di nuovi materiali e nuovi processi produttivi, favorendo l’innesto di soluzioni tecnologiche innovative in linea con i trend del mercato, e si affianca all’Aerotech Academy, progetto in collaborazione con l’università Federico II che vedrà 30 studenti coinvolti dal 2 marzo a dicembre in un percorso di alta formazione nel settore aerospaziale con un programma didattico articolato in tre filoni: le tecnologie core delle aerostrutture, l’industria 4.0 e la digitalizzazione, nonché le sfide per i velivoli di nuova generazione. Entrambe le iniziative si inseriscono nei Leonardo Labs, i nuovi incubatori di tecnologia dell’azienda destinati alla ricerca di lungo periodo, indispensabili per rafforzare la competitività nel settore dell’AD&S.
“C’è stata una selezione fatta dalla Federico II e da noi, con una call aperta a livello internazionale, da lunedì 30 ragazze e ragazzi saranno nel campus – spiega l’ad Leonardo, Alessandro Profumo – avranno come docenti professori universitari ma anche nostri dipendenti e diventeranno specialisti su tematiche innovative nel campo dell’aerostruttura e dell’aerospazio. Sarà anche un centro di ricerca, avremo dei team di ricerca basati nell’aerotech campus e nel tempo sarà anche un incubatore di impresa”. Due team saranno subito operativi, così che gli studenti “vivranno in uno spazio in cui ci sono 900 ingegneri e qualche migliaio di operai, potranno vivere la vita della fabbrica e della produzione”. Pomigliano è “una presenza molto importante per il territorio campano ma anche per Leonardo”, assicura Profumo. Con queste iniziative, osserva Giancarlo Schisano capo della divisione Infrastrutture di Leonardo, “stiamo portando l’università nello stabilimento e il mercato reale nell’Università in un processo di osmosi che ci consentirà di anticipare quello che sarà il futuro del settore dell’aeronautica”. Del resto il settore aerospaziale, come ha confermato il titolare del Mise Stefano Patuanelli, ha un’importanza “fondamentale” per l’agenda di governo, tanto che negli ultimi cinque anni sono stati fatti investimenti per circa due miliardi di euro. La vera sfida, assicura il titolare dello Sviluppo Economico, “è creare un sistema virtuoso per cui dalla grande azienda si riesce a far ricadere sulla piccola azienda che fa parte della filiera, una filiera che mantiene intatto il suo valore”. Per questo il ministro dell’Università e ricerca, Gaetano Manfredi, propone “un grande patto tra governo, enti locali e imprese per investire sui giovani, altrimenti non investiamo sul nostro futuro”. Il punto, continua, è che “Non dobbiamo correre dietro al cambiamento, dobbiamo capire che succederà e anticipare il futuro. Non dobbiamo pensare che uno stabilimento tradizionale sia un luogo vecchio: è un incubatore di futuro. È questa la vera sfida, portare il futuro in fabbrica”. Soddisfatto dell’iniziativa anche il titolare degli Affari Europei Enzo Amendola e il responsabile degli Esteri Luigi Di Maio: “In molti dei Paesi del mondo uno dei biglietti da visita dell’Italia è la capacità delle sue aziende – ricorda il numero uno della Farnesina – Il lavoro non potrà che essere ad alto valore aggiunto perché quello a basso valore lo faranno sempre più macchine e intelligenza artificiale. La formazione sarà fondamentale e gli investimenti in ricerca e sviluppo permetteranno alle maestranze di stare sempre al passo con la concorrenza, aggiornandosi continuamente per essere sempre più competitivi.