di Alessandro Vinci
Come far sì che un aereo voli in maniera più efficiente? Semplice: aumentando il numero delle ali. Sembra l’ingenua risposta di un bambino, invece è quanto ritiene anche SE Aeronautics, azienda dell’Alabama (Usa) che dal 2010 lavora alla costruzione «dell’aereo passeggeri più efficiente che il mondo abbia mai visto». Denominato SE200 – con «SE» a significare proprio «Super Efficient» –, per il momento è un semplice progetto su carta trasformato a marzo in un video rendering disponibile su YouTube. Quanto basta, comunque, per restare colpiti dal suo design decisamente non convenzionale. Si tratta infatti di un velivolo con tre sottili ali per parte: la prima in prossimità del portellone anteriore, la seconda in posizione centrale, la terza sulla coda e leggermente più elevata rispetto alle altre.
Lotta alle emissioni
La vera particolarità è però un’altra: il fatto che il futuristico SE200 non andrà assemblato pezzo per pezzo con bulloni e saldature, bensì ricavato a partire da un solo maxi blocco di materiale composito, quasi fosse un oggetto stampato in 3D. Una soluzione innovativa che, secondo i suoi ideatori, ne ridurrà notevolmente il peso complessivo fino a «sole» 74 mila libbre (circa 33.500 chili), e di conseguenza l’impatto inquinante. Il che rappresenta la mission numero uno per SE Aeronautics. Nello specifico, il consumo di carburante verrà abbattuto del 70%, le emissioni di CO2 dell’80%. Ecco perché l’azienda si dice «pronta a stravolgere l’attuale industria del trasporto aereo». In una nota il Ceo Tyler Mathews ha dichiarato in proposito: «Questo velivolo sarà la soluzione più pratica, redditizia e permanente per la tecnologia degli aerei di linea, che attualmente è poco performante. La nostra efficienza di fabbricazione ci consentirà di produrre i nostri mezzi in meno tempo rispetto al metodo attuale. Rivoluzioneremo il settore».
Nulla da invidiare alla concorrenza
Boeing e Airbus sono avvisate: SE Aeronautics fa sul serio. Oltre ad avere un’anima green, infatti, il nuovo aereo vanterà prestazioni di tutto rispetto. Lungo quasi 43 metri e dotato di 264 posti a sedere, grazie ai due motori posizionati in coda potrà per esempio contare su un’autonomia di quasi 17 mila chilometri. In altri termini sarebbe in grado di effettuare un viaggio di andata e ritorno tra Roma e Pechino (a una velocità massima di 1.100 km/h) senza bisogno di rifornirsi. Inoltre le sue speciali caratteristiche gli consentiranno di essere classificato come velivolo «Stol» (Short Take-Off and Landing), cioè capace di decollare e atterrare in spazi limitati. Ciliegina sulla torta, viste le nuove esigenze sanitarie legate al Covid-19 il sistema di ventilazione è stato congegnato per non far mai ricircolare la stessa aria tra i passeggeri. Non resta ora che attendere i prossimi step verso la messa in commercio: dalla realizzazione di un prototipo fisico ai necessari test in quota. Dopodiché, se tutto filerà per il verso giusto, volare rispettando l’ambiente sarà finalmente possibile.
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